Il 22 agosto 1994, Gabriele Bortolozzo, l’operaio del Petrolchimico di Marghera che fu protagonista di molte battaglie per la tutela della salute e dell’ambiente, presenta alla Procura di Venezia un esposto sulle morti e malattie da Cloruro di vinile (CVM) che darà il via al primo processo penale al mondo di questo tipo.
Esattamente a 30 anni da quella data, nasce www.gabielebortolozzo.it, un sito a lui dedicato, preparato e costruito da Beatrice Bortolozzo.
Pubblichiamo il Comunicato Stampa che lo pubblicizza.
«Sono entrato in fabbrica, allora Sicedison, il 17-1-1956, n. matricola 54311, con la qualifica di manovale comune. Fin dal primo giorno di lavoro sono stato adibito al reparto cv6, impianto di polimerizzazione del cvm in emulsione, come turnista. Nel 1973, alla notizia che il cvm è cancerogeno, iniziano le mie proteste. In reparto si lavorava costantemente in mezzo a nuvole di gas cvm, incolore e inodore, inconsapevolmente, tenuti all’oscuro della sua cancerogenicità».
Esattamente a 30 anni da quella data, nasce www.gabielebortolozzo.it, un sito a lui dedicato, preparato e costruito da Beatrice Bortolozzo.
Pubblichiamo il Comunicato Stampa che lo pubblicizza.
«Sono entrato in fabbrica, allora Sicedison, il 17-1-1956, n. matricola 54311, con la qualifica di manovale comune. Fin dal primo giorno di lavoro sono stato adibito al reparto cv6, impianto di polimerizzazione del cvm in emulsione, come turnista. Nel 1973, alla notizia che il cvm è cancerogeno, iniziano le mie proteste. In reparto si lavorava costantemente in mezzo a nuvole di gas cvm, incolore e inodore, inconsapevolmente, tenuti all’oscuro della sua cancerogenicità».
Da quel 1973 l’impegno di Gabriele è continuo, instancabile. Viene isolato all’interno della fabbrica, controllato dalla vigilanza aziendale e subisce continui cambi di mansione.
Nonostante ciò, non esita a confrontarsi con i propri superiori e presentare esposti per denunciare violazioni di leggi in fatto di inquinamento e minacce alla salute umana.
Quando vede i suoi colleghi ammalarsi e morire, Gabriele Bortolozzo comincia a raccogliere le loro storie facendo un lavoro certosino, di casa in casa, studiando trattati di medicina, mappando gli impianti, incrociando dati.
Dal 1987 al 1994, instancabilmente, svolge le sue indagini e crea un dossier che comprende informazioni sugli impianti produttivi, gli incidenti e il mancato rispetto delle normative vigenti, ma soprattutto un archivio accurato e molto preciso con informazioni su 424 operai, per i quali ricostruisce l’intera carriera lavorativa, le mansioni ricoperte, i reparti in cui hanno operato, lo stile di vita e tutta la storia clinica. Questi dati sono stati elaborati ed aggregati per presentare il quadro di tre reparti con alta incidenza di patologie causate dall’esposizione al CVM.
Per sottolineare e comunicare l'importanza delle lotte sociali per la tutela dell’uomo di fronte al mito del progresso, i registi Lucio Schiavon e Salvatore Restivo hanno realizzato nel 2015 un suggestivo corto d'animazione dedicato a Gabriele Bortolozzo: El mostro, che invitiamo alla visione.
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