documentario, Grecia 2023, 92', colore
regia di Angelos Rallis

premio: Miglior documentario - 53° Giffoni Film Festival
premio: Miglior Fotografia e Gran Premio della Giuria - 24° Mediteran Film Festival


Nella desolante natura selvaggia del Brahmaputra, lungo le terre fangose in via di estinzione, Afrin, un’orfana di 12 anni, sta già per diventare adulta. Come ogni anno, forti piogge e inondazioni devastano il suo isolotto. Quando una potente alluvione sommerge la sua casa, Afrin riesce a salvarsi per un soffio, mostrando resilienza e adattamento. Di fronte all'urgenza della situazione, la ragazza inizia un viaggio nel cuore del Bangladesh, tra zattere e treni stracolmi, per rintracciare il padre che la abbandonò anni fa.

Una ricerca che porta Afrin a Dhaka, intrecciandola con la vita difficile degli orfani della strada, che lottano per guadagnarsi da vivere rivendendo e bruciando rifiuti, catapultandola troppo presto nel difficile mondo “dei grandi”.

 





NOTE DI REGIA

Girato in cinque anni, partendo dalle selvagge isole del Brahmaputra, ormai quasi scomparse, arrivando fino a Dhaka, la città più sovrappopolata e inquinata del Bangladesh, “Afrin nel mondo sommerso” è la storia di un’orfana di 12 anni, gettata troppo presto nell'età adulta. Nel film, lo stile naturalistico della vita reale è volutamente sfumato e arricchito con elementi di fantasia, per ottenere una narrazione più poetica e potente.

Il Bangladesh è uno dei paesi più vulnerabili all’impatto dei cambiamenti climatici. A nord, nel bacino del fiume Brahmaputra, è decisamente preoccupante l’enorme numero di persone che migrano dalle zone rurali, cercando rifugio nelle megalopoli. Anno dopo anno, le migliaia di isole di fango lungo il fiume, sono minacciate dalle inondazioni e da periodi di forti monsoni. Le famiglie sono costrette a smembrarsi a causa dei disastri climatici e delle condizioni meteorologiche sempre più gravi.

Intento a fare ricerche sul campo, osservando i drammatici sforzi della gente del posto per prepararsi alle imminenti inondazioni, ho incontrato Afrin mentre cercava oggetti di valore lungo il fiume. Ciò che per gli altri è uno spreco, per lei diventa un tesoro. Come una vittima impavida, Afrin si ritrova da sola ad affrontare circostanze al di fuori del suo controllo. Coraggiosa e ribelle, Afrin trova ancora, nonostante la sua triste situazione, la capacità di resistere, sognare e sorridere.


NOTA INFORMATIVA

Il Brahmaputra è uno dei fiumi transfrontalieri più grandi del mondo e scorre attraverso la Cina (Tibet), l'India nordorientale e il Bangladesh. Il fiume è soggetto a inondazioni catastrofiche in primavera, quando la neve dell'Himalaya si scioglie. Il cambiamento climatico sta intensificando le piogge monsoniche stagionali e i cicloni, rendendo le inondazioni più gravi e imprevedibili. Il Bangladesh è il settimo paese al mondo più vulnerabile ai cambiamenti climatici. Forte caldo, umidità e inondazioni sono frequenti.
Tutto ciò causa interruzioni all’agricoltura, scarsità d’acqua, malattie, scuole chiuse, aumento del disagio psichico, etc.

Le donne e le ragazze, in tutto il Bangladesh, sono le più colpite dagli effetti dei cambiamenti climatici e dai suoi fenomeni estremi. I problemi principali riguardano la salute, i diritti sessuali e riproduttivi, la violenza di genere, nonchè la tratta criminale che ne causa a volte la scomparsa.

La Banca Mondiale stima che l’Asia Meridionale, dal 2050 avrà 50 milioni di rifugiati climatici all’anno. 7 Milioni di Bengalesi sono stati sfollati nel 2022. Saranno 13 Milioni nel 2050 per l’OMS.