documentario, Italia 2021, 58', colore
regia di Marialuisa Di Simone
Una docu-inchiesta sull'inquinamento da Pfas, le sostanze chimiche invisibili che da 50 anni contaminano il nostro pianeta, Italia compresa. Nel 2013, in Veneto, è stato scoperto l'inquinamento da Pfas più esteso al mondo: 200 km quadrati di territorio, 350mila persone colpite. La contaminazione proviene da un'azienda chimica, la Miteni, che per anni avrebbe sversato queste sostanze nell'ambiente. I pfas sono finiti in una delle falde acquifere più grandi d'Europa, e da lì hanno raggiunto gli acquedotti pubblici e i pozzi privati. Dagli anni Sessanta a oggi, la popolazione, ignara, ha bevuto acqua "avvelenata".
Il documentario ripercorre la vicenda dell’inquinamento in Veneto attraverso le voci dei protagonisti: dagli ex dipendenti dell’azienda (l’inchiesta giudiziaria sulle malattie e le morti sospette dei lavoratori è ancora in corso) ai medici che per primi hanno denunciato, dalla risposta delle istituzioni alle storie di chi, tra la popolazione civile, si è ammalato senza sapere il perché. Se queste molecole vengono ingerite ogni giorno, per tanti anni, le conseguenze possono essere molto gravi. Il più vasto studio scientifico al mondo, svolto negli Stati Uniti su 70.000 persone contaminate, ha stabilito un probabile legame tra i Pfas e sei patologie: ipercolesterolemia, malattie tiroidee, colite ulcerosa, ipertensione in gravidanza, eclampsia, tumori del testicolo, tumori del rene. Successivi studi hanno mostrato, nella popolazione esposta, aumenti di aterosclerosi, ischemie, infarto del miocardio, diabete, infertilità maschile e femminile, aborti spontanei, alterazioni dello sviluppo del feto e diversi tipi di tumori.
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