documentario, USA, 2018, 91', colore
regia di John Chester

Premio Miglior documentario - BIFF Colorado 2019
Premio Regia per il miglior documentario - SIFF Arizona 2019
Gran Premio della Giuria - GIFF Florida 2019

Girato nell’arco di 8 anni e diventato un caso eclatante al box office americano, La fattoria dei nostri sogni racconta l’incredibile storia vera di John e Molly Chester, coppia in fuga dalla città per realizzare il sogno di una vita, quello di costruire dal nulla un’enorme fattoria seguendo i criteri della coltivazione biologica e di una completa sostenibilità ambientale. Tra mille difficoltà, momenti esaltanti e cocenti delusioni, i due protagonisti impareranno a comprendere i ritmi più profondi della natura, fino a riuscire nella loro formidabile impresa.




RECENSIONI

Girato nell'arco di 8 anni e diventato un caso eclatante al box office americano, arriva anche in Italia il film rivelazione La Fattoria dei nostri Sogni di John Chester. Uscito a maggio in America in sole 5 sale, grazie al passaparola e alle critiche eccezionali La Fattoria dei nostri Sogni ha raggiunto ben 285 schermi, scalando la classifica degli incassi e contagiando sempre più spettatori con il suo ottimismo e la sua visione luminosa ma mai banale di Madre Natura. Oggi Apricot Lane, questo il nome della fattoria, si estende per oltre 200 acri e raccoglie circa 850 animali e 75 varietà di coltivazioni biodinamiche. Dal dicembre 2015 ospita anche Beauden, il primo figlio di John e Molly. (Stefano Finesi - Teodora Film)



Un magnifico trattato sulla necessità di trovare un equilibrio cui tutti devono contribuire e un livello gestibile di reciproca coesistenza, esercitando la capacità di osservare e la creatività nel trovare soluzioni a problemi sempre nuovi. 'Lo slancio in avanti e la speranza nutrono la propria fortuna', afferma John, e davvero il suo documentario manda un messaggio ecologista più efficace di tanti trattati catastrofisti. John e Molly imparano a gestire la "disarmonia sostenibile" invece che aggrapparsi ad un "idealismo senza compromessi", e da spettatori seguiamo con partecipazione gli alti e bassi della loro avventura. (Paola Casella - Mymovies.it)



La fattoria dei nostri sogni
non è solo il sogno di una giovane coppia ma anche il sintomo di una voglia di cambiamento nella società americana: è da anni che i termini “biologico” ed “ecosostenibile” sono parte del linguaggio quotidiano ed è sempre più diffuso in America anche il desiderio di evadere dalle grandi città e rinunciare alle agiatezze di una grande casa, per rifugiarsi in piccole case mobili, fisse o trasportabili, per essere economicamente ed energicamente indipendenti.

Tutti questi fenomeni sono il chiaro segno di una “ribellione” a un sistema sociale basato sul lavoro d’ufficio, su orari standardizzati, su oneri economici elevati che imprigionano le nostre vite. Il desiderio, la voglia, il coraggio e la fatica per tornare alla terra, come i nostri avi, è indice di un legame ancestrale con la stessa, di un collegamento inevitabile con il famoso “cerchio della vita”.

Quello di John e Molly è un esempio di meraviglioso successo, costruito sicuramente anche grazie a importanti finanziamenti (di cui, però, non si parla mai durante il documentario all’eccezione dell’inizio, e questo è anche uno dei punti deboli della pellicola che dovrebbe mostrare onestamente tutti i passaggi necessari per ottenere la meravigliosa Apricot Lane), ma sono tanti i progetti simili sia negli Stati Uniti d’America, sia nella nostra Italia, da sempre patria di agricoltura, oltre che di arte, artigianato, industria e cibo. La fattoria dei nostri sogni regala un’ora e mezza immersa nella speranza di riprendere il rapporto con la nostra madre terra e, di conseguenza, con le nostre vite. (Cristina Tenca - Cinematographe)