documentario, Italia 2014, 67', colore
regia di Diego Clericuzio

Quante storie in un paese dove tre guerre son passate? Dalla Guerra Fredda a Facebook. Un documentario costruito sui risvolti umani di una militarizzazione. Una ricostruzione della nostra memoria collettiva attraverso un mosaico di storie. Che ne è delle storie dei singoli, di chi ha vissuto e lavorato con, per, dentro, le caserme?
Il Friuli Venezia Giulia è terra ricca di storia, di dominazioni e battaglie, una terra che in 100 km raccoglie la montagna, la collina, la pianura e il mare con due grandi confini, uno a Nord ed uno a Est.
Dopo la fine della Seconda guerra mondiale e l’inizio della guerra fredda il Friuli Venezia Giulia viene completamente militarizzato. Per difendere i confini viene schierato più del 50 per cento dell’esercito italiano. Nel 1989 cade il Muro di Berlino, la situazione geopolitica dell’area cambia, l’Italia sceglie di abrogare la leva obbligatoria e nel 2004 cadono anche i confini a est con la repubblica di Slovenia. L’esercito smobilita, circa 400 siti vengono abbandonati. Parafrasando il pasoliniano “paese di temporali e primule”, il documentario racconta questa trasformazione incompleta e le testimonianze di chi ha vissuto nelle caserme, di chi si è visto cambiare la vita in tempi rapidissimi a causa della scomparsa di decine di migliaia di soldati che per decenni hanno fatto da pilastro per le economie di interi paesi.  
Ritratti di una grande mole di storie, luoghi, personaggi e professioni, che l’abbandono dei siti sta portando con sé.